Oggi parliamo di manutenzione ascensori reverse charge ossia di inversione contabile.
Reverse Charge manutenzione: cos’è?
Reverse charge è un meccanismo di imposta viene applicato sul valore aggiunto quando si è in presenza di una fornitura di beni o di una prestazione di servizi all’interno del territorio dello Stato.
L’Agenzia delle Entrate ha emanato una recente circolare (n° 14E del 27/3/15). Qui sono presenti le specifiche in merito all’assolvimento dell’imposta in luogo del fornitore o prestatore a partire dal 1° gennaio 2015.
Tra le prestazioni riferite agli edifici (sono perciò escluse le manutenzioni relative a beni immobili diversi dagli edifici) e assoggettate a reverse charge, quindi, rientrano anche “prestazioni ricomprese nella nozione di manutenzione ordinaria e straordinaria”. Non solo, dunque, quelle di “pulizia, demolizione, installazione di impianti e completamento” come definite nel DPR 633/72.
Rientrano le manutenzioni relative agli impianti elevatori (scale mobili e ascensori), espressamente menzionate in quanto prestazioni di “completamento” relative all’edificio. Siccome la norma comunitaria direttiva 2006/112/CE si riferiva alla disposizione dell’inversione contabile per le “prestazioni di servizi di costruzione, inclusi i servizi di riparazione, pulizia, manutenzione, modifica e demolizione relative a beni immobili”, gli Stati membri hanno la facoltà di implementare il reverse charge rispettando i limiti consentiti dalla direttiva 2006/112/CE.
I codici ATECO di riferimento sono indicati nella circolare n. 14/2015. In realtà, quello che interessa gli impianti elevatori è il: 43.29.01 installazione, riparazione e manutenzione di ascensori e scale mobili.
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